tag:blogger.com,1999:blog-344684100306295084.post4655884468449593784..comments2024-03-06T11:14:53.119+01:00Comments on Abbracci e pop corn: La storia di Agnes BrowneSolimanohttp://www.blogger.com/profile/17301547043674128905noreply@blogger.comBlogger6125tag:blogger.com,1999:blog-344684100306295084.post-76976972083775358062008-02-29T09:11:00.000+01:002008-02-29T09:11:00.000+01:00Due osservazioni sull'aspetto rappresentativo.Trov...Due osservazioni sull'aspetto rappresentativo.<BR/>Trovo mirabile come il Pontormo non occulti in nessun modo lo stato di avanzata gravidanza di Maria ed Elisabetta ma addirittura utilizzi questa situazione apparentemente di difficile rappresentazione per chiedere ancora di più alle sue doti eccelse di raffinatezza. E l'ottiene.<BR/>Per dare il diveroso merito al grande Piero di Cosimo va ricordato che i due quadri sono stati eseguiti a quarant'anni di distanza l'uno dall'altro: in Piero di Cosimo c'è la pienezza del Quattrocento, nel Pontormo un Cinquecento già maturo, in quegli anni sta nascendo il primo e più grande Manierismo: Pontormo, Rosso fiorentino, Parmigianino, Beccafumi.<BR/><BR/>saludos<BR/>SolimanoSolimanohttps://www.blogger.com/profile/17301547043674128905noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-344684100306295084.post-79280981960553322342008-02-28T22:06:00.000+01:002008-02-28T22:06:00.000+01:00L'accostamento del Pontormo a queste immagini è pe...L'accostamento del Pontormo a queste immagini è perfetto. Non so se Anjelica l'abbia cercato, ma di sicuro queste immagini lavorano dentro, se uno le conosce. (e se uno non le conosce, sarebbe meglio che facesse un altro mestiere, ma così non è, ahinoi).<BR/>Io da solo non ci avrei mai pensato, non certo a livello cosciente.<BR/>Danke schoen, Primero.Giulianohttps://www.blogger.com/profile/06401398690125983204noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-344684100306295084.post-62948317029069438982008-02-28T17:41:00.000+01:002008-02-28T17:41:00.000+01:00Degli scrittori irlandesi, che sono tanti, diversi...Degli scrittori irlandesi, che sono tanti, diversi l'uno dall'altro, ma tutti con qualcosa in comune che è molto difficile da definire, a parte il caso Joyce, che non può che fare storia a sé, ho una vera passione per Swift, Wilde e Shaw (che vedo un po' dimenticato e mi dispiace).<BR/>Non conosco i contemporanei e so che ci perdo sicuramente, ma non si può arrivare a tutto. E ce ne sarà da dire per i film in qualche modo irlandesi, a partire da un regista del tutto americano, ma che appena scavi un po' salta fuori l'irlandese: John Ford. Se c'è un paese che fa credere al persistere attraverso i secoli dei caratteri nazionali, è proprio l'Irlanda, a partire addirittura dai magnifici codici dell'Alto Medioevo. <BR/>Ho voluto introdurre il Post Scriptum al post di Giulia un po' per la mia quasi irrefrenabile passione per l'iconologia e l'iconografia, ,a perchè sono molto turbato dall'attuale scontro laico-cattolico. Sono laico da decenni, e lo sono rigorosamente, senza compiacenze o scodinzolamenti, ma mi riconosco nella grande cultura che per secoli ha generato il mito cristiano, che ha saputo cogliere nella liturgia, nella musica, nelle arti di ogni tipo dalle maggiori alle cosiddette minori le esigenze profonde di chi frequentava le chiese. Il mio non credo sia un atteggiamento estetizzante.<BR/>Sapevano il fatto loro, a quel tempo, apparentemente imponevano, ma seguivano di fondo le richieste dei fedeli. Si dovrebbe pensare a quello che significa, facendo un esempio fra i tanti, che a Tolentino tutto il lavoro architettonico ed artistico più importante è stato fatto 120 anni prima che la chiesa di Roma proclamasse Santo Nicola da Tolentino. Le pitture e gli affreschi erano ben altro che la Bibbia degli indotti, come comunemente si crede. Forse si capisce di più non solo degli uomini di allora, ma anche di quelli di oggi se l'attenzione, prima che religiosa, prima che artistica, è umana. E' una cosa ben diversa guardare una pala d'altare che è ancora lì, su quell'altare, in quella chiesa dopo cinquecento anni, rispetto al percorrere corridoi di musei in cui sono una a fianco all'altra. <BR/>A me infine, interessa che scatti, in certe situazioni la solidarietà, legata al fatto che l'uomo è fondamentalmente un animale sociale, se poi ci si aggiunge qualcosa d'altro, che possiamo anche chiamare amicizia, meglio ancora, ma c'è un prima ed un poi. <BR/><BR/>saludos<BR/>SolimanoSolimanohttps://www.blogger.com/profile/17301547043674128905noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-344684100306295084.post-66007639879705826762008-02-28T15:52:00.000+01:002008-02-28T15:52:00.000+01:00Hai ragione Solimano, concordo con te che si debba...Hai ragione Solimano, concordo con te che si debba parlare più di solidarietà che di amicizia, ma nello stesso tempo è chiaro che in questo film appaiono scene che fanno pensare all'atteggiamento amicale... GiuliaAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-344684100306295084.post-45798796780502533712008-02-28T13:59:00.000+01:002008-02-28T13:59:00.000+01:00Angelica Huston è una tosta, su questo non c'è du...Angelica Huston è una tosta, su questo non c'è dubbio. Non sempre mi piace, ma questo film (che non conoscevo-grazie <B>Giulia</B>) deve essere molto buono. <BR/>E poi, io ho un debole per Dublino e per gli scrittori irlandesi di oggi. <BR/>Penso al bellissimo <I>Le ceneri di Angela</I> di Frank McCourt (da cui Alan Parker ha tratto l'omonimo film che però non ho visto), ad esempio, o a Roddy Doyle, o all'esilarante ma tutt'altro che superficiale <I>Il maschio irlandese in patria e all'estero</I> di Joseph O'Connor, tanto per far solo qualche nome.<BR/>Trovo che gli scrittori irlandesi hanno una strabiliante capacità di parlare di cose terribili come la fame, la povertà più nera, le malattie con una ironia e soprattutto con una <B>autoironia</B> straordinaria.<BR/> <I>Le ceneri di Angela</I> parla di una realtà (l'infanzia di un bambino irlandese nella Limerick all'inizio del '900) semplicemente atroce. Eppure McCourt scrive di sè e della sua famiglia in un modo che, nonostante tutto, ti ritrovi a ridere una pagina si e l'altra pure. <BR/>Mi piacerebbe vedere questo film segnalato da Giulia e leggere il libro da cui è stato tratto.gabriluhttps://www.blogger.com/profile/10153191916724857645noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-344684100306295084.post-77891675167532158912008-02-28T10:34:00.000+01:002008-02-28T10:34:00.000+01:00E' bello vedere la figlia di John Huston che dirig...E' bello vedere la figlia di John Huston che dirige un film. Huston ha avuto altri figli, ma lei è quella che gli somiglia di più.<BR/>Speriamo che continui, dopo tanti successi da attrice: si direbbe che abbia ripreso proprio da dove aveva finito suo padre, "The dead" dai Dublinesi di James Joyce.Giulianohttps://www.blogger.com/profile/06401398690125983204noreply@blogger.com