tag:blogger.com,1999:blog-344684100306295084.post9022186431276865483..comments2024-03-06T11:14:53.119+01:00Comments on Abbracci e pop corn: Ingmar Bergman da bambinoSolimanohttp://www.blogger.com/profile/17301547043674128905noreply@blogger.comBlogger4125tag:blogger.com,1999:blog-344684100306295084.post-70411975529667498292007-08-07T23:07:00.000+02:002007-08-07T23:07:00.000+02:00Ho riflettuto sul "quando si bagnava i calzoncini"...Ho riflettuto sul "quando si bagnava i calzoncini".<BR/>Si è andati avanti per migliaia di anni a non saper che fare con i bambini che facevano la pipì a letto durante il sonno. In genere li si menava o comunque li si sgridava, salvo negli ultimi cinquant'anni, che i genitori si chiedevano se avessero sbagliato qualcosa loro, magari andando a fare terapia di coppia da uno psicoterapeuta, e spendendo un sacco di soldi. <BR/>Dopodiché, da non molto tempo si è scoperto che tutto dipende da una particella del DNA con cui si nasce: se è fatta in un modo non si piscia (per la maggioranza è così), se è fatta in un altro modo si piscia senza remissione, fino all'età della pubertà in cui tutto si aggiusta. <BR/>Credo che vi rendiate conto di cosa significa una faccenda del genere.<BR/>Il biologico avanza e lo psicologico arretra, è fatale che sia così, come è inevitabile che la crisi del freudismo sia irreversibile: una ottima griglia di interpretazione che, con quello che succede a livello di biologia, servirà sempre di meno. <BR/>Il baco non è nel fatto che la psicanalisi non sia scientifica, tante cose non lo sono, il guaio vero è che si atteggia a scientifica senza esserlo, dippiù, a religione, cosa voluta da Freud, che come aveva ben capito Jung, di irrisolto non aveva complessi sessuali ma una irresistibile pulsione di dominanza: si era psicoterapeuti se si passava sotto le forche caudine di un altro psicoterapeuta, e così via, risalendo fino a Freud. <BR/>Il tempo, giustamente, sta spazzando via questo vero e proprio monoateismo, che ha vizi del tutto analoghi ai vizi del monoteismo. Ma di monoateismi ne abbiamo conosciuti diversi, nel corso del Novecento, e sappiamo cosa hanno combinato. Almeno Jung, non scientifico anche lui, era un grande inventore di miti simpaticissimi.<BR/><BR/>saludos<BR/>SolimanoSolimanohttps://www.blogger.com/profile/17301547043674128905noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-344684100306295084.post-40728117307032325572007-08-07T10:53:00.000+02:002007-08-07T10:53:00.000+02:00Caro Nicola, una volta che avevo ritrovato questo ...Caro Nicola, una volta che avevo ritrovato questo brano di Alice Miller, questo era un atto dovuto.<BR/>Però non si può non pensare a quanto siamo stati fortunati, noi che abbiamo vissuto con genitori sì forti, ma che mai e poi mai avrebbero picchiato i figli... Le sberle di mio padre si contano su metà delle dita di una mano (non solo a me, ma a tutti i tre figli), e poi non erano neanche sberle. Però mi ricordo a scuola, quando avevo preso un brutto voto e un mio compagno di classe mi venne vicino per chiedermi: “...ma poi tuo padre ti mena?”. No, io almeno quella preoccupazione lì non ce l’avevo. Sarei stato male per come ci sarebbe rimasto male lui (che da me si aspettava molto ed ebbe poco), e non è poco.Giulianohttps://www.blogger.com/profile/06401398690125983204noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-344684100306295084.post-87726918358619490522007-08-07T01:42:00.000+02:002007-08-07T01:42:00.000+02:00Caro Giuliano,grazie per la bella, impressionante ...Caro Giuliano,<BR/>grazie per la bella, impressionante e utile pagina. Il padre di Bergman si situa in un luogo intermedio tra il vescovo di Fanny e Alexander e il padre della sceneggiatura autobiografica. Interessante che anche il secondo mascheramento di Fanny e Alexander, la figura troppo artisticamente positiva dell'ebreo, venga indirettamente affrontata.<BR/>Come ti dicevo, la manipolazione del reale, che rende la finzione narrativa affine al sogno, è segno di una grandezza interiore del regista, più che del suo contrario.<BR/>Dopo aver letto questa pagina, stupisce meno che Bergman abbia voluto tornare alla sua infanzia per farsene una nuova (o per testimoniare l'infanzia che si stava facendo interiormente per liberarsi di quella esteriore).<BR/><BR/>Mi viene in mente solo ora uno degli ultimi momenti del film, quando Alexander incontra il fantasma del vescovo, che gli dice che non si libererà mai della sua presenza. Un film molto più proustiano e molto meno onirico (dove la materia dell'interiorità e del desiderio non è fatta di sogni, ma di memoria) è Distant Voices, Still Present, di Terence Davies. In quel film c'è una figura di padre violento -anche quella, credo, autobiografica-, che, se ben ricordo, muore e riappare sotto forma di fatasma pure lui, dando uno scappellotto al bambino in aggiunta e dicendo le stesse parole del vescovo di Bergman. Il film di Bergman è dell'82, quello di Davies dell'89: forse l'inglese ha voluto citare lo svedese; forse la maniera in cui reagiamo alla violenza famigliare è la stessa per tutti.<BR/>Ciao,<BR/>Nicolamazapegulhttps://www.blogger.com/profile/05044258455666975012noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-344684100306295084.post-10457076240083202042007-08-07T00:53:00.000+02:002007-08-07T00:53:00.000+02:00Leggendo questa pagina, bella ed emozionante, non ...Leggendo questa pagina, bella ed emozionante, non ho potuto fare a meno di pensare che se fosse visibile il fardello che ognuno si porta sulle spalle ci sarebbe molta più comprensione, e tolleranza, tra gli esseri umani.<BR/>H.Habanerahttps://www.blogger.com/profile/04490216457081919776noreply@blogger.com